Archivio mensile:luglio 2018

Senza titolo

Piove su questa umida città,
piove oltre i vetri
mentre osservo il mondo
che mi scorre davanti
come i titoli di un film.
Non vedo nulla,
non sento nulla,
non provo nulla,
la mia mente assente dal mondo,
la mia mente corre,
lontana,
da te.
Corre a fotografie sbiadite,
a immagini strappate,
a promesse svanite,
a ricordi offuscati
che lentamente spariranno.
Non ho sbagliato,
non hai sbagliato,
abbiamo solo vissuto,
la mia vita,
le tue bugie,
ti avevo trovata,
ti ho perduta, per sempre,
è il prezzo di vivere.

scritta a Genova nel marzo 2014

Dieci film

Aspettando il re (A hologram for the king, 2016, Tom Tykwer)
Continua a credere, Kit, perché credo in te. Sei forte e giovane e hai tempo. Non sono così giovane, ma devo dirtelo, c’è una forza nella mia vita che mi fa sentire di nuovo forte. E sento che c’è tempo. Ci deve essere il tempo.
Uomo d’affari americano va in Arabia per vendere progetto tecnologico, ma trova l’amore. Dopo molto tempo e molti film ho rivisto un grande Tom Hanks, uno dei miei attori preferiti da sempre

C’era una volta in estate (The way, way back, 2013, Nat Faxon, Jim Rash)
Quello che succede nel tubo, deve rimanere nel tubo
L ’estate di crescita di un ragazzino che si confronta con le mediocrità degli adulti che lo circondano. Film adolescenziale decisamente piacevole, ben interpretato dai protagonisti, su tutti Sam Rockwell

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (The 100-Year-Old Man Who Climbed Out the Window and Disappeared, 2013, Felix Herngren)
Se vuoi uccidermi, faresti meglio a sbrigarti, perché ho 100 anni
In fondo la vita può ricominciare a 100 anni. Una sorta di Forrest Gump svedese, ironico, divertente.

Il diritto di contare (Hidden figures, 2016, Theodore Melfi)
Non ci sono bagni per neri in questo edificio, o in qualsiasi edificio fuori dal Campus. Lo sapevi? Devo andare a piedi a Timbuktu solo per alleviare me stesso! E non posso usare una delle pratiche biciclette. Immagina, signor Harrisson. La mia uniforme, la gonna sotto le ginocchia e i miei tacchi. E semplici perle di collana. Bene, non possiedo perle. E io lavoro come un cane giorno e notte, bevendo del caffè da una pentola che nessuno di voi vuole toccare! Quindi, mi scusi se devo andare in bagno un paio di volte al giorno.
Storia sulla segregazione nel sud degli Stati Uniti. Bel film corale dove emerge una bravissima Octavia Spencer

Le paludi della paura (Texas killing fields, 2011, Ami Canaan Mann)
La prossima volta che non risponderai alle domande del mio compagno, prenderò la patente del tuo ufficiale di pace, e ti farò venire il culo. Dici ciao a Nancy per me …
Non amo particolarmente i thriller, ma questa pellicola diretta dalla figlia del grande Michael Mann mi regala la giusta tensione. Protagonisti l’eroe di Avatar,Sam Worthington, Jeffrey Dean Morgan e una brava Jessica Chastain.

My own love song (My own love song, 2010, Olivier Dahan)
Viaggio on the road nel sud degli Stati Uniti di due emarginati. Renee Zellweger pre-ritocchi ed un sempre grande Forest Whitaker

Non essere cattivo (2015, Claudio Caligari)
Cesare: “Mi sa che noi siamo marziani”, Viviana: “Però me sa che abbiamo sbajato pianeta”
Storia di emarginazione ambientata ad Ostia, prima ancora che balzasse agli onori delle recenti cronache. Un bravo Luca Marinelli.

Rock the kasbah (Rock the Kasbah, 2015, Barry Levinson)
Richie Lanz: Ci sono quattro legami sacri in questa vita: un genitore e un bambino, un marito e una moglie, un prete e un confessore … e un manager-talento.
Bombay Brian: Che mi dici del dottore-paziente?
Bill Murray, manager sull’orlo del fallimento, fa vincere l’X Factor afghano ad una ragazza pashtun. Un grande Bill Murray, un divertente Bruce Willis ed una sensualissima Kate Hudson

Tutto quello che vuoi (2017, Francesco Bruni)
Nella poesia si ama chi ti pare, nella vita si ama solo chi ti sta accanto.
Non sono molti i film italiani degni di citazione, ma questo è una chicca imperdibile. Delicato, divertente, commovente con un Giuliano Montaldo insuperabile come attore e non come regista.

Welcome to the Rileys (Welcome to the Rileys, 2010, Jake Scott)
Now starting today I’m docking you a dollar every time you use that word. So get up, get dressed, get in the shower, brush your teeth. Let’s go. Let’s go!
Una coppia che si ritrova dopo la morte della figlia nella New Orleans dei disperati. Una Kirsten Stewart decisamente perdente al cospetto di due mostri sacri come James Gandolfini e Melissa Leo

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