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Escursione a Punta Baffe e Moneglia

Il 2020 è iniziato da pochi giorni e contemporaneamente le mie meritate ferie sono ormai agli sgoccioli, si avvicina il momento del rientro al lavoro e devo sfruttare al meglio gli ultimi giorni di vacanza per non avere rimpianti quando rientrerò al lavoro.
Sono le nove del mattino della prima domenica di gennaio quando parto da Genova per recarmi a Caperana dove ho appuntamento con il mio amico Andrea: ci siamo sentiti la sera prima e abbiamo deciso di fare due passi insieme.
Siamo entrambi puntuali e ci dirigiamo immediatamente verso Riva Trigoso dove ha inizio la nostra escursione.
Una volta posteggiata l’auto nei pressi della Bocciofila, partiamo alla volta di Moneglia, meta della nostra gita.
I primi centocinquanta metri del percorso sono sulla strada asfaltata dopodiché imbocchiamo una carrareccia sterrata che ha inizio sulla nostra destra. E’ uno stradone largo, reso umido dalla rugiada del mattino. Dopo alcuni tornanti che aiutano a prendere quota, il sentiero corre sul versante che si affaccia sulla strada delle gallerie, per intenderci quella che porta a Moneglia.
La vista è splendida: il promontorio di Punta Manara, la spiaggia di Riva, i cantieri navali della Fincantieri, simbolo di un mondo che fu e che ancora resiste, ed il mare.
Dopo un lungo tratto in piano caratterizzato da un paio di panchine con vista sull’infinito, il sentiero si restringe, il fondo diventa accidentato ed inizia a salire. Il tratto non è particolarmente lungo o impegnativo e una volta tornato in piano siamo di fronte ad un bivio: sulla sinistra il nostro sentiero, sulla destra una deviazione che in meno di cinque minuti porta a Punta Baffe e alla torre di avvistamento posta su di essa. Facciamo questa deviazione e una volta ai piedi della torre ci poniamo il dubbio se cambiare percorso ossia scendere verso Nua Natua, un agriturismo posto lungo la strada delle gallerie e da li risalire e poi scendere verso Moneglia oppure mantenere l’idea iniziale.
Decidiamo di non cambiare e una volta tornati sui nostri passi, iniziamo a salire verso il Colle del Lago, dove è posta un area di ristoro e l’ennesimo bivio.
La salita è dolce, siamo circondati dalla macchia mediterranea anche se sono evidenti le tracce lasciate dal violento incendio che alcuni anni fa ha bruciato la collina, la vista fantastica e la temperatura mite, non si direbbe assolutamente che siamo a gennaio.
Una volta arrivati al Colle il sentiero principale prosegue verso la cima del monte Moneglia mentre noi svoltiamo sulla destra sul sentiero che porta verso il comune rivierasco.
Da questo punto in poi il sentiero segue il versante sul mare, inizialmente sull’ansa di Nua Natua e quindi una volta superato il crinale si ricongiunge col sentiero che scende dal monte Comuneglia e quello del sentiero verde azzurro che sale dall’agriturismo.
Una volta superato un tratto di sentiero sconnesso e avvolto dalla vegetazione, ci ritroviamo in pochi minuti sulla strada che dal centro del paese porta a delle villette isolate in collina.
Adesso il sentiero è tutto sull’asfalto, qualche breve deviazione sulle tipiche creuze e siamo finalmente arrivati.
E’ giorno di mercato, ma i banchi stanno già smontando, adocchiamo un ristorantino dove mangiare un boccone e ci dirigiamo verso il lungomare per vedere se ci sono dei bus che ci riportano a Riva, ma nulla, la domenica non ce n’è, dovremo prendere il treno.
Controllati gli orari delle FS, non ci resta che pranzare e recarci in spiaggia a godere il calore di questa tiepida giornata di gennaio. Per tornare verso casa non c’è alcuna fretta.