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Dal lago delle Lame all’Aiona

E’ la prima settimana di vacanze: da quando sono arrivato sono salito sul Ragola con annessa visita al lago Bino e, a distanza di tre anni dalla mia prima salita, sono tornato sulla Rocca del Prete.
In paese non ci sono molti villeggianti, sono i giorni che preferisco, un po’ di persone, un po’ di vita, ma non quel fastidioso effetto villaggio vacanze che lo caratterizza nella settimana di Ferragosto.
Nel calendario delle manifestazioni del circolo hanno inserito due escursioni, le destinazioni da definire.
Alberto mi chiede se ho intenzione di partecipare e dove si potrebbe andare: certo che partecipo, non sono mica un asociale, odio solo le masse, le greggi, i conformismi.
Come destinazione per la prima gita suggerisco il monte Aiona con partenza dal lago delle Lame, non ho mai percorso questa via e sono certo che nessuno dei partecipanti l’abbia mai fatto.
Il giorno fissato è mercoledì,  in piazza ci ritroviamo in sette: Alberto e la figlia, Gianni con moglie e la figlia e Alessandro, pochi, ma buoni, un bel gruppo.
Le previsioni non sono delle migliori, c’è qualche possibilità di pioggia, staremo a vedere.
Dopo una sosta a Rezzoaglio per acquistare i viveri, ci dirigiamo al Lago delle Lame dove posteggiamo le auto e da dove inizia la nostra escursione.
Il sentiero parte accanto all’albergo, si supera una villetta al suo fianco, si scende di qualche metro e si svolta a destra in salita.
Il percorso è contrassegnato da un uguale giallo, attraversa dei boschetti per poi addentrarsi su una mulattiera dentro alla faggeta, ci sono tratti più o meno ripidi intervallati da tratti meno faticosi.
Il cammino è accettabile, non particolarmente veloce, ma neppure lento, si parla, si ride, ogni tanto ci si ferma  ad aspettare chi inevitabilmente non ha il passo dei primi.
Il sentiero non è particolarmente panoramico ad eccezione di una radura erbosa da cui si vede parte della valle, da Alpepiana a La Villa e molte delle cime del nostro appennino.
Dopo poco più di due chilometri di cammino arriviamo ad un bivio: qui ero già passato due anni fa in occasione del lungo anello che avevo fatto.
Ci fermiamo a mangiare un frutto e decidiamo di seguire la via più breve che porta al passo Pre di Lame (mt 1537) e breve lo è davvero, per quanto ripida.
Dal passo per arrivare al Pian di Pumme si attraversa una faggeta dove il sentiero corre a tratti lungo il letto di un ruscello.
Una volta usciti dal bosco si vedono finalmente i pendii dell’Aiona che degradano verso la valle Sturla.
Seguiamo il sentiero sul pianoro, sulla nostra sinistra l’ultima radura di faggi, sulla nostra destra una mandria di cavalli, dovrebbero essere quelli selvaggi del parco dell’Aveto: la sola certezza è che non si fanno avvicinare.
Ci fermiamo tutti ad ammirare questi splendidi animali, lo stallone che comanda il branco ci osserva, le madri proteggono i puledrini: potremmo restare ore a guardarli, ma riprendiamo il nostro cammino, la nostra metà è ormai in vista, davvero a pochi passi.
Cinque minuti e siamo in cima: depositiamo zaini e bastoncini ai piedi della croce, diamo un occhiata al panorama, la giornata non è delle migliori, c’è un vento fastidioso, ci sono nubi minacciose che viaggiano verso di noi, inutile anche scattare fotografie.
Ci sediamo intorno alla croce dal lato meno battuto dal vento, consumiamo il nostro pranzo a base di panini e focacce, qualche parola e decidiamo di tornare indietro.
Riprendiamo la via dell’andata, i cavalli ci attraversano la strada e si riparano nella faggeta, noi ci dirigiamo verso il passo Pre di Lame: a questo punto dobbiamo decidere se riprendere il cammino percorso in mattinata o seguire una nuova via.
Decidiamo di seguire un altra via, parte dell’anello A8 e parte di alcuni sentieri che costeggiano la riserva delle Agoraie.
Dal passo il sentiero prosegue lungo il crinale per diverse centinaia di metri per poi scendere all’altezza di una sella senza indicazioni evidenti: è il sentiero che avevo percorso due anni fa.
E’ buio, scuro, stretto, corre tra faggi e abeti, ma il silenzio di questa parte del bosco è davvero unico.
Quando siamo al primo bivio potremmo svoltare a destra verso il Re della Foresta ed al sentiero del mattino oppure svoltare a sinistra, cosa che facciamo.
Adesso il sentiero si allarga, arriviamo ad una baracca, resto di quello che fu il Parco Demaniale delle Agoraie, di quando le cose funzionavano a dovere: adesso è tutto in disarmo, alberi a terra, alberi malati, strutture in rovina.
All’ennesimo bivio siamo all’altezza della riserva, costeggiamo le  sue recinzioni, ennesima svolta a sinistra, scendiamo lungo un pendio e ci ritroviamo sulla strada che porta al lago delle Lame, si, questa strada l’ho già percorsa in passato, da li a poco arriveremo all’albergo, una birra gelata, le prime impressioni e poi via verso Ascona, verso casa, con nuove storie da raccontare.