Agosto è finito, 2.0

Agosto è finito e con esso le vacanze, la città va ripopolandosi dei suoi strani animali a due zampe, i paesi si svuotano e le giornate sono sempre più corte, tristi, buie.
Agosto è passato in fretta, troppo in fretta, malgrado mi sia permesso il lusso di fare quattro settimane di ferie, forse l’ultima volta era stata all’inizio degli anni novanta, ma ne avevo bisogno, per staccare, per non pensare, per fare ciò che amo maggiormente.
E’ stato uno strano agosto dove sono mancate le feste, la nostra polenta sul prato di Pozzo, le sagre nei paesi vicini, anche le feste patronali sono state in tono minore. L’unica festa che si è svolta è stata quella del Crociglia, ma li le distanze sono garantite ed ognuno doveva comunque portarsi il cibo.
Sono mancati gli abbracci, i baci, le strette di mano, è stata una umanità diversa.
Quello che manca adesso è la memoria. Mi stupisce sentire certi discorsi, di come ognuno di voi, o degli altri, plasmi la verità a suo piacimento, come se ciò che è accaduto non sia mai successo: forse in questa epoca storica gli invertebrati hanno più memoria della razza umana.
Io ho camminato, ho camminato davvero tanto, da quando mi è stata concessa la possibilità, ossia da fine maggio, ho abbondantemente superato i duecento chilometri.
Ho percorso sentieri a me sconosciuti come il giro del Postino in val Boreca, sono tornato su molti dei monti della valle sui quali ero già salito, da solo, magnificamente da solo, oppure in compagnia, buone compagnie naturalmente, come quella di Andrea o Adriano o di Francesco e Michela o degli amici di Torrio o quelli di Ascona. Ho camminato sotto un torrido sole per arrivare a Giacopiane o al lago Bino oppure in pomeriggi nebbiosi e piovosi per salire al Trevine, ho goduto della solitudine e del silenzio della valle Tribolata e della vista del mare dal Caucaso e dal Ramaceto.
Si, ho camminato, avevo voglia di camminare, come Forrest Gump aveva bisogno di correre, io avevo la necessità di camminare, di riempirmi gli occhi di bello, di verde e azzurro.
Avevo bisogno del silenzio dei boschi, del cinguettio degli uccelli, di sentire lo scalpiccio degli scarponi sulle foglie o sui rami. Avevo bisogno di compagnia e di solitudine.
Come Forrest Gump raccontava dei riflessi sul lago in montagna, nulla mi toglierà dagli occhi la visione avuta dal sentiero che mi portava all’Aiona quando davanti ai miei occhi non vi era una sola casa, un benchè minimo segno della presenza dell’uomo, ma solo cielo, un infinita distesa di boschi ed il solo rumore dell’acqua dei ruscelli che attraversavano il mio cammino.
Un momento magnifico e unico. Irripetibile, come questo agosto ormai finito.

5 pensieri su “Agosto è finito, 2.0

    1. silvanoromairone Autore articolo

      Ciao Mr Loto e grazie per il tuo intervento. Al momento dello scoppio della pandemia si diceva che dopo saremmo stati migliori, ma non la vedo così. Non siamo cambiati affatto anzi, vedo molta più gente arrabbiata di prima. Personalmente non ho cambiato le mie abitudini e le mie amicizie, ciò che amavo prima è ciò che amo adesso. Forse ci sono state persone che hanno scoperto che la vera libertà non è in una passeggiata domenicale nel centro commerciale o nell’aperitivo, ma nel recuperare il proprio tempo e la propria libertà. Forse.

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  1. Mr.Loto

    Questo sicuramente si ma ci sono stati anche altri aspetti positivi come ad esempio la possibilità di passare più tempo con i propri cari, la riduzione dell’inquinamento lavorando da casa ed anche la consapevolezza del’inutilità del superfluo . . . oltre ad altre piccole cose di cui non siamo nemmeno consapevoli.

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