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Passeggiata al monte Caucaso

E’ passato un mese dall’ultima faticosa gita. Nel mentre non ho più fatto escursioni, ma ho ripreso a salire in valle, a piccole dosi, dapprima due serate in compagnia degli amici per tornare in nottata, poi un fine settimana a Torrio ed infine il ritorno in paese, a casa.
E’ un sabato di fine febbraio quando finalmente riapro casa. I muri sono freddi e c’è più caldo fuori che dentro le mura domestiche. Fortunatamente la stufa a pellet assolve alla grande al suo dovere ed in breve la temperatura è accettabile, più che accettabile.
Dopo aver mangiato un boccone decido di fare due passi. Dove però? Sarei tentato di tornare sul Montarlone, è una passeggiata non particolarmente lunga ne difficile, ma mi tengo l’opzione per un’altra occasione. Alla fine decido di tornare sul monte Caucaso, partendo però da Barbagelata senza dover fare l’anello.
In poco più di mezzora arrivo a destinazione riuscendo ad salvare la macchina dalle insidiose buche sulla statale, uno schifo.
Dopo aver posteggiato, parto immediatamente. Il sentiero parte dal grande monumento partigiano che ricorda il sacrificio di tanti giovani per la nostra libertà. La temperatura è tiepida, quasi primaverile e camminare nel silenzio del bosco è un piacere. I colori sono ancora invernali, le foglie secche sul sentiero, gli alberi spogli, il sole che filtra tra i rami ed inonda di luce il sentiero. Incrocio diversi escursionisti, è un percorso facile e piacevole, adatto per buona parte dell’anno. Una volta che inizia a salire, si arriva in una piccola radura umida dove odo dei rumori, cerco intorno a me ed intravedo un tipo con una sorta di metal detector che sonda il terreno. No comment.
Da qui alla sella ai piedi della vetta è questione di pochi minuti, è salita si, ma abbastanza morbida. Quello che non mi aspetto è la fatica nel superare l’ultimo tratto, cento metri sconnessi e ripidi, già, non sono assolutamente in forma, ma alla fine arrivo in cima, tre quarti d’ora di cammino con numerose soste per fare i miei soliti scatti.
Come immaginavo la vista non è delle migliori, sul mare ci sono numerose nuvole che impediscono la vista su Portofino e su Genova. Si vedono però Sestri Levante e i forti sopra Genova mentre verso l’entroterra si vede chiaramente tutta la catena dei monti che circondano Santo Stefano. Quanto mi fermo in vetta? Quindici, venti minuti, non riesco a fare le foto che vorrei, ma godo comunque della vista, della bellezza, del silenzio.
Sulla via del ritorno incrocio altri escursionisti che vanno verso la vetta, chissà se per dormire nel rifugio o per tornare indietro come iil sottoscritto. Io in quaranta minuti sono alla macchina, un pò stanco, ma l’importante era riavviare il motore ed in qualche modo ci sono riuscito.

 

Immagini per dodici mesi